“A volte i libri riflettono cose della vita, a volte la vita si riflette nei libri.
Tre libri alla volta, un filo rosso che li unisce. Leggere, guardare, emozionarsi”
Scandalizza ciò che non comprendiamo, ciò che in fondo alla gola desideriamo, ma non abbiamo il coraggio di confessare nemmeno a noi stessi. Scandalizza ciò che urta la sensibilità estetica, ciò che esce dallo schema corrente del pudore e dal moralismo del discorso pubblico.
Scandalizza ciò che viene gettato in faccia senza che si sia pronti per vederlo. Ciò che le persone considerano privato, perché soggetto ad un qualche pudore diffuso.
Scandalizza quando ciò che si considera intimo finisce per essere visto da tutti e chiunque, raccontato fuori dalle mura di casa, sui manifesti, entrando in una narrazione a scena aperta senza che si sia chiesto il permesso.
Scandalizza ciò che associamo alla nudità delle nostre emozioni, al sentirci indifesi, scoperti, senza barriere.
Scandalizza trovarci di fronte a ciò che cerchiamo di evitare, a ciò che teniamo nascosto dentro di noi, perché vergognoso, inconfessabile, proibito.
Scandalizza saperci nudi davanti a noi stessi, senza poterci nascondere, senza poter sfuggire al giudizio. E vorremmo che nessuno, così, ci vedesse mai.
Oscar è un “intellettuale” polacco emigrato negli Stati Uniti che negli anni ’80 cerca il successo letterario e filosofico a New York. Convinto della propria superiorità intellettuale si muove nel jet set newyorkese con spregio e disincanto riuscendo sì a scalare il successo, ma grazie alle sue capacità di dominio sessuale. Oscar è un perfetto e ambito Master, un dominatore, un sadico che con le sue pratiche sessuali riesce a sottomettere molte donne insoddisfatte che con lui finalmente incontrano l’apice del piacere e del sesso senza regole. Oscar è IL BOIA, nessun termine meglio lo potrà definire. Nessun moralismo, nessun giudizio. Esaltato e osannato, circondato di persone ricche da cui dipende la sua stessa ricchezza, Oscar resta un uomo insoddisfatto, che disprezza proprio chi gli permette di vivere nell’agio e arranca -pur se nell’oro- alla disperata ricerca di qualcosa che gli permetta di smarcarsi da questa patina d’oro e fango. Oscar ama Natahsa, sua amica e amante da sempre, forse il suo unico amore che mai gli si concede fino in fondo e passando da un amante all’altro lo irride e non gli permette di sganciarsi. Oscar patisce in una spirale continua, il suo desiderio di potenza è realizzato, ma non ha preso la strada in cui credeva, quella della cultura, dell’intelligenza, della supremazia dell’uomo di cultura sulla feccia che invece lo osanna e lo tiene in vita. Fantasmi del passato di miseria lo tallonano come una seconda coscienza: quando si è in alto, la caduta diventa una frana e il dolore può far morire. Non solo noir; un viaggio nella doppia anima cupa e sognatrice di un uomo.
“Il boia” di Eduard Limonov, ed. Sandro Teti Editore
Le donne di Milo Manara sono libere, provocanti e provocatorie, ironiche e immense nella loro chiassosità disegnata. Popolano mondi onirici, improbabili o fantastici, incarnano immaginari potenti, a volte stereotipati con ironia o cinismo. Una scanzonata interpretazione del “Kama Sutra” di Mallanaga Vatsyayana che mette in scena la trasformazione del sesso da tabù a sogno, da divieto a cura del piacere.
“Kamasutra” di Milo Manara, ed. Feltrinelli Comics
Pochi come lui hanno saputo togliere il velo del pudore e della pruderie riuscendo a mantenere un equilibrio quasi perfetto nell’erotismo dell’immagine senza s-cadere nella pornografia. Comincia ritraendo la moglie durante il viaggio di nozze per poi immergersi nella Tokyo del sesso degli anni ’80; capace di rappresentare la sensualità nel suo intrinseco binomio di eros e thanatos. Donne rappresentate nell’immaginario ambivalente maschile, perfide o sante, madonne o prostitute, dentro uno sguardo curioso che prova a raccontarle in immagini, frammenti, scorci come rubati da spie curiose e tenaci. Un punto vista: artisticamente maestoso, pubblicamente dibattuto, irriducibile alle semplificazioni.
“Nobuyoshi Araki. Io vita morte” di di A. Miki , Y. Isshiki , T. Sato, ed. Phaidon