“A volte i libri riflettono cose della vita, a volte la vita si riflette nei libri.
Tre libri alla volta, un filo rosso che li unisce. Leggere, guardare, emozionarsi”.

 

Eredità è un concetto che racchiude in sé due tempi distanti, per logica e per momenti di vita. È qualcosa che si lascia, qualcosa che qualcuno lascia a qualcun altro e che esiste in quanto esito di un passato che è stato. Ha il sapore di una vita trascorsa, ha lo spessore di una quercia, talvolta è fuggevole come un respiro. A volte sa di morte, a volte riempie di vita. Eredità è una promessa di futuro. Chi eredita si proietta in avanti, con qualcosa in più.  Un dono. Un debito. Un tesoro. Un progetto. Un’idea . Una possibilità. Tutti lasciamo qualcosa in eredità, materiale o ideale che sia. Lasciamo tracce dietro di noi che qualcuno porterà con sé, che vorrà tenere o scrollarsi di dosso. Eredità è un ponte temporale tra esistenze, un filo che non si interrompe e che inesorabile traghetta le persone l’una verso l’altra senza soluzione di continuità. Ciò che lasciamo, dirà di noi quello che altri decideranno di trasformare per sé. A noi la responsabilità di donare o sottrarre un angolo di futuro.

 

 

Un vecchio muore e chiede ai figli di proseguire il suo operato e contribuire al futuro del mondo. I figli maschi pensano al progresso. La figlia femmina pensa al progresso; diversamente. Colpisce lo stereotipo della donna identificata come madre terra, generatrice. Proprio in quanto stereotipo, il dissenso amplifica la sua voce.

“l’eredità” di Armin Greder, ed. Orecchio Acerbo

 

 

Ada ha 12 anni. Vive con il padre David. Non ha mai conosciuto sua mamma. Ada non è mai andata a scuola. Ogni giorno va con suo padre al laboratorio in cui delle persone lavorano sull’intelligenza artificiale. Ada vive in una bolla, amata dal padre e dai suoi colleghi di laboratorio. Un giorno David comincia a fare cose strane. La sua mente corre inesorabile verso l’oblio. Ada va a vivere da una collega e amica di David. Ada comincia a capire che David non è davvero David. Le sue certezze vacillano. Il suo mondo si sgretola lentamente nonostante lei vi si opponga strenuamente. Chi è David ? Qual è il segreto che le ha affidato? Perché non riesce a decifrarlo? Il suo futuro dipende da quel segreto, dal passato di David? Che senso ha la sua vita ? Che senso ha la sua famiglia? Per chi ha voglia di esplorare mondi invisibili, quei mondi che stanno tra la coscienza e l’intuizione. Quei mondi che legano indissolubilmente le esistenze distratte. Quei mondi così profondi da cui riemergere con il fiatone per paura di soffocare. Quei mondi che ancora riescono a meravigliarci e infondere energia. Quei mondi che ci fanno ancora  amare la vita e l’amore, nonostante tutto.

“Il mondo invisibile” di Liz Moore, ed. NN Editore

 

Dalla sua prima sfilata“Pirate” ad oggi. Un modo personale, originale e potente di viaggiare nel tempo pensando di lasciare un futuro  per tutti.

“Vivienne Westwood. Sfilate” di Alexander Fury, ed. L’ippocampo