“A volte i libri riflettono cose della vita, a volte la vita si riflette nei libri.
Tre libri alla volta, un filo rosso che li unisce. Leggere, guardare, emozionarsi”.

 

Esistono luoghi inospitali, siano essi fisici o luoghi dell’anima.
Quando li incontriamo proviamo spavento e, spesso, insieme, fascino.
Generano attrazione e repulsione, ma mantengono il fascino dell’inesplorato, a volte dell’insondabile.
Luoghi per fuggire da sé o luoghi per meglio stare a contatto con se stessi. Luoghi magnifici e profondi che portano con sé le contraddizioni dell’esistenza umana.
Un viaggio in questi luoghi può essere senza ritorno. O se ne ritorna trasformati.
Lasciano sempre una traccia dentro, come un fiume che scorrendo scava la roccia e prosegue maestoso nella sua corsa a valle.
A volte l’acqua, come gli umani, scende a valle trascinando i detriti della propria esistenza.
Capita, invece, che si fermi a riposare e si trasformi in un piccolo lago; fresco, cristallino, dove l’esistenza si specchia appagata.

 

Pensa a un posto tra i canyon nello Utah. Pensalo d’inverno, a gennaio, sotto la neve. Pensa di essere alla fine dell’800. E immagina di essere una donna, che aspetta il ritorno a casa del marito dopo mesi di assenza per lavoro. Sei una donna, fai parte della Chiesa dei Santi dell’ultimo giorno, non pratichi la poligamia, ma aiuti a fuggire i poligami tuoi confratelli dalle persecuzioni dello stato americano. Un giorno qualsiasi di gennaio uno sconosciuto bussa alla tua porta. E da lì la tua vita rischia di precipitare in un tunnel senza ritorno.
La tua fede vacilla? La tua speranza di veder tornare tuo marito si affievolisce? Chi è questo sconosciuto? A chi puoi parlare di quello che sta per accadere?
Una donna coraggiosa, senza sapere di esserlo. Che sfida il suo tempo, le convenzioni imposte dalla religione e dall’epoca, ma che forse non lo sa.
Una donna aperta al mondo, nonostante il suo mondo sia il fondo di un aspro e inospitale canyon nel nulla.
Un romanzo avvincente, crudo e profondamente umano.

“Terra Crudele” di Ann Weisgarber, ed. Neri Pozza

 

Una terra recente, irrequieta, in movimento tra gli opposti, tra fuoco e ghiaccio in perenne trasformazione.
Terra inospitale, ma generativa, vulcanica e spaventosa.
Emozionante, buia d’inverno e illuminata di luce obliqua d’estate.
Selvaggia e indomita come la natura umana.

“Islanda. L’isola incompiuta” di Bernadette Gilbertas e Grunewald Alain, ed. L’ippocampo

 

L’esperienza umana della mancanza, come da bambini proviamo a rappresentarla, così come da adulti cerchiamo di rimuoverla. L’autrice Anna Llenas, illustratrice speciale di emozioni e sentimenti è capace di rendere concreti e immediati i movimenti dell’animo umano.

“Il buco” di Anna Llenas, ed. Girabaudo