“Shocking! The Surreal Worlds of Elsa Schiaparelli” è la nuova mostra che il Musée des Arts Décoratifs di Parigi ospita fino al 22 gennaio 2023, omaggio alla grandezza e alla straordinaria stravaganza di Elsa Schiaparelli, dopo quasi vent’anni dall’ultima retrospettiva a lei dedicata dal Museo. Riflettori puntati sull’heritage dello stile Schiaparelli, sulle sue opere audaci e rivoluzionarie, con un particolare focus sulle speciali collaborazioni nate con i famosi couturier che ne hanno celebrato il talento, tra cui Yves Saint Laurent, Azzedine Alaïa, John Galliano e Christian Lacroix, e gli artisti dell’ambiente avanguardista parigino degli anni Venti e Trenta. Considerata lei stessa un’artista a pieno titolo, con alcuni di loro, la Schip ha goduto di un rapporto privilegiato, traendone molta ispirazione. Fino ad arrivare ai giorni nostri, con le reinterpretazione dell’eredità creativa dell’universo Schiaparelli da parte dell’attuale direttore creativo della maison Daniel Roseberry.
Tra i capolavori esposti nella mostra – circa 577 tra costumi e accessori moda accompagnati da dipinti, sculture, gioielli, profumi, ceramiche e poster – sono inclusi anche una lunga serie di abiti e accessori icona come il profumo Shocking, l’Abito Aragosta e il famoso Cappello-Scarpa, questi ultimi due, frutto di un rapporto, quello tra Elsa Schiaparelli e Salvador Dalí, animato da un pungente gusto per lo scandalo e la provocazione artistica. Oltre fotografie firmate dai più grandi artisti di quei tempi: da Man Ray a Jean Cocteau, da Meret Oppenheim a Elsa Triolet.
“Lavorare con artisti come Bébé Bérard, Jean Cocteau, Salvador Dalí, Vertès e Van Dongen e con fotografi come Hoyningen-Huene, Horst, Cecil Beaton e Man Ray è stato esaltante. Mi sentivo aiutata, incoraggiata, al di là della realtà materiale e noiosa che riguarda la realizzazione di un abito da vendere”, scrisse Elsa Schiaparelli nella sua autobiografia “Shocking Life”.
“Shocking! The Surreal Worlds of Elsa Schiaparelli” è organizzata su due livelli e si suddivide in modo tematico e cronologico, scandendo i momenti chiave del lavoro della Schiap. Il tutto in uno spazio che accoglie il visitatore in un ambiente immersivo.