“Essere punk è più di un modo di vestirsi, è più della musica. “Punk’s Not Dead” non è solo uno slogan – ormai più che abusato, assorbito addirittura a scritta sulle magliette – è uno stato esistenziale, un modo di essere che supera ogni convenzione. È un grido contro l’oppressione del conformismo e la privazione del libero arbitrio, un’affermazione chiara e decisa di un’identità, quella di chi non conosce né condivide i limiti imposti da un sistema che detta regole ben precise e sopprime ogni possibilità di emergere come individui unici”.

“Da bambino, sono sempre stato affascinato dalle creste, gli spikes, i vestiti strappati e la musica non adatta all’età che avevo. Ho sempre cercato di farne parte, perché era la perfetta trasposizione di ciò che provavo dentro di me”.

“Non volevo mostrare un banale stereotipo del punk. Preferisco i volti che possano comunicare, attraverso le proprie espressioni e i propri occhi, quella leggerezza dell’animo di chi non ha scrupoli nel mostrare se stesso, qualunque situazione si trovi ad affrontare”.

“Il punk è la risposta ad un mondo che non favorisce le differenze, che ci vorrebbe confusi in una massa informe in cui l’Io si disperde. Musica, arte e libertà: questo è l’unico modo per noi di sopravvivere”.

photo and copy Giuseppe Mosca 
hair Angel Geranio – mua Tanya Rosa
photo ass. Yuri Sarno
copy  Marzia Manna