Una costellazione di luoghi che generano emozioni. È questo il Messico per Maria Grazia Chiuri, direttore creativo della donna Dior, un “luogo dell’anima”, come lo è stato per Frida Kahlo, cuore della Cruise 2024 della maison, che ha sfilato tra le mura dell’Antiguo Colegio de San Ildefonso. Qui ha studiato la pittrice icona e qui ha incontrato il suo amore Diego Rivera.

Dalla cima della scogliera su cui sorgeva la sua casa d’infanzia a Granville, in Normandia, Christian Dior contemplava l’orizzonte e coltivava il suo interesse per le terre lontane. Uno degli abiti della sua prima collezione nel 1947 si chiamava Messico, a cui seguirono Acapulco, Soirée à Mexico e Mexique per l’autunno-inverno 1951. Il legame tra il Messico e la maison di Avenue Montaigne è sempre stato forte e presente, alimentato dall’attenzione dei direttori creativi che si sono succeduti, da Marc Bohan a John Galliano. E oggi Maria Grazia Chiuri, prima con la Cruise 2019 e ora con la Cruise 2024. Un dialogo che si rinnova ogni volta.

 

Per Maria Grazia Chiuri ogni sfilata è un’occasione per costruire qualcosa, per far rivivere la tradizione e guardare all’innovazione. Così, anche questa nuova collezione riflette le molteplici specificità del contesto artigianale a cui si rivolge, in questo caso il Messico, Paese sconfinato e multiforme, popolato da moltissime e svariate comunità indigene con le loro specifiche tecniche di lavorazione, dei tessuti e non solo.

Il continuo sostegno di Maria Grazie Chiuri all’arte femminista, che si manifesta spesso attraverso l’uso delle sfilate come spazio dedicato alle performance e come opportunità per mostrare le pratiche creative contemporanee delle artiste, si è rivolto in questa occasione all’artista messicana femminista Elina Chauvet (1959). Il suo lavoro si è concentrato sull’urgenza di dar voce a un fenomeno molto diffuso nel suo Paese natale, la sparizione delle donne e il femminicidio. Dal 2012, Elina Chauvet ha iniziato una serie ispirata alla performance artist italiana Pippa Bacca, che voleva promuovere in giro per il mondo l’idea universale di pace, indossando un abito da sposa bianco. Dopo la sua morte prematura e violenta, Elina Chauvet ha approfondito la storia dell’artista, ricamando con un filo rosso parole su un abito bianco. Nella primavera del 2023, a Città del Messico, Elina Chauvet e un gruppo di sedici ricamatrici hanno dato vita a una nuova iterazione di questo progetto, intitolata “A Corazón Abierto” (A cuore aperto), lavorando su venti abiti provenienti dagli archivi Dior e cuciti con fili di cotone rosso.