Gli animali fantastici in formato di monumentali e mobili sculture realizzate  in cartone, legno e cartapesta dall’artista francese Xavier Veilhan, in collaborazione con lo scenografo Alexis Bertrand, entrano in scena al Grand Palais Éphémère, svelando il nuovo corso – giovane e glamour nel rispetto della tradizione – del défilé Haute Couture Chanel primavera/estate 2023 realizzato dalla direttrice creativa Virginie Viard. Uccelli, leoni, conigli e rondini si aprono e magicamente rivelano all’interno moderne mademoiselle in svelti e luminosi tailleur in lana bouclé, la tuba un po’ majorette un po’ domatrice, gli stivaletti-calza bicolor che raccontano la grande storia della casa.

Una storia che prende il via da quell’appartamento al 31 di rue Cambon, dove Coco amava collezionare un patrimonio di bellezze, spesso esotiche, un prezioso bestiario tra queste, fatto, di statue, suppellettili e oggetti. E proprio lì, in quelle stanze curate e inalterate nel tempo, riportate alla luce dopo un minuzioso lavoro di restauro, la Viard e Villan hanno messo a fuoco il lavoro sulla nuova collezione. “Xavier è rimasto colpito dalle statue di uccelli e leoni che Gabrielle amava collezionare, riportandoli a Parigi da tutto il mondo”, racconta la designer. “E partendo proprio da quel bestiario abbiamo lavorato su un nuovo show che mettesse in luce l’eredità della Maison insieme a quel patrimonio di cultura e bellezza, ancora oggi rappresentato in rue Cambon”.

Al  passo di un soundtrack energetico e vivace, anni ’70,  le modelle sembrano davvero replicare e riscrivere in forma young and glamour i codici inconfondibili della Casa, tra tailleur con le gonne corte e a pieghe che lasciano le gambe scoperte, i bottes primi Novecento e  il tweed bouclé e luminoso per il giorno, i magistrali abiti  da sera in black and white, tra preziose lavorazioni, ricami e piume della più alta ed evidente tradizione sartoriale, il pizzo nero e le balze di chiffon , le bretelle in cristallo da domatore, i papillon, l’ésprit delle majorette, libero e indipendente, come fu il carattere di Mademoiselle.

Applaudono entusiaste Tilda Swinton, Rossy de Palma, Marion Cotillard, tra gli ospiti dello show, alla sposa in abito d’organza e chiffon bianco e corto, ricamato con disegni di rondini e indossato al passo di stivaletti in pelle dorata. Ulteriore conferma di quel senso di libertà femminile, del vestire, ma anche di pensiero, eterna legacy di Gabrielle Chanel. Insieme alla certezza che oggi Virginie Viard, forte dei codici della Maison e della scuola del suo mentore, Karl Lagerfeld, sia davvero in grado di volare in piena, autonoma e coerente libertà. Portando dietro di sé una nuova generazione di giovani e super glamour mademoiselle.