È il nipote di Serge Hefler-Louiche, fondatore della Parfums Christian Dior, e con il suo marchio di profumi artistici ha rivoluzionato l’industria della bellezza. Frédéric Malle non è soltanto un imprenditore, ma anche un editore di nasi e profumi, come lui stesso ama definirsi. Negli ultimi ventidue anni, il padre della profumeria di nicchia ha collaborato con Maître Parfumeur del calibro di Dominique Ropion e Maurice Roucel, creando delle fragranze che sono entrate a far parte di una lunga schiera di classici. In attesa dell’uscita del nuovo profumo Éditions de Parfums Frédéric Malle, ripercorriamo le tappe fondamentali della sua storia, soffermandoci su “Find Your Perfume”, il progetto che Monsieur Malle ha realizzato con l’aiuto dell’illustratore greco Konstantin Kakanies.
Qual è il suo primo ricordo olfattivo?
Penso che i ricordi siano spesso ricostruiti. Se dicessi, quindi, che il mio primo ricordo olfattivo è Diorissimo, ovvero il profumo che mia madre portava quando ero bambino, mentirei, dato che non ne posso avere la certezza. Sicuramente, ho avuto un’infanzia ricca di stimoli olfattivi. Ricordo, ad esempio, l’odore degli omogenizzati che mangiavo da bambino e dell’erba tagliata fuori dalla casa di mia nonna a Biarritz…
Serge Hefler-Louiche, Suo nonno, è stato il braccio destro del capostipite della profumeria moderna, François Coty, prima di fondare la Parfums Christian Dior. Cosa vorrebbe che sapesse dell’uomo che Lei è oggi?
Mia madre l’ha sempre visto come un modello dal quale prendere esempio e penso che gli ideali di un genitore finiscano sempre con l’influenzare i figli. In ogni caso, vorrei che mio nonno sapesse che c’è qualcosa di lui che continua a vivere in me, anche se non saprei dire cosa.
Si parla spesso di sua madre e del lato materno della sua famiglia, ma cos’ha preso da suo padre?
Mio padre era un grande uomo d’affari e aveva una cultura invidiabile. Anche lui viveva tra l’America e la Francia. Era molto curioso e dalla mente aperta e i miei amici lo amavano, perché parlava sempre con loro. Proprio come me, non riusciva a dormire e passava le sue notti a leggere. Mi chiedono spesso di mia madre per via del lavoro che faccio, ma è a mio padre che devo lo spirito con il quale faccio questo lavoro e la filosofia dietro al mio marchio di profumeria artistica. In definitiva, ho ereditato da lui curiosità, energia, e una certa visione della vita.
Qual è il profumo che occupa un posto speciale nel suo cuore, per via dei ricordi, delle emozioni e sensazioni che è in grado di risvegliare?
A essere sincero, ce n’è più di uno. Iris Poudre è la prima fragranza che abbiamo creato e, quando gli altri Maître Parfumeur sono venuti a sapere che Pierre Bourdon aveva preso parte al mio progetto, l’hanno seguito. Maurice Roucel mi ha portato Musc Ravageur, che a differenza degli altri profumi Éditions de Parfums Frédéric Malle era quasi pronto per essere lanciato sul mercato ed è stato un regalo fantastico, dato che non appena l’ho sentito mi sono reso conto che si trattava di un capolavoro. Quando ho lavorato a Cologne Bigarade con Jean-Claude Ellena, ho avuto l’occasione di ripercorrere la mia infanzia e il caso ha voluto che mi trovassi sulle montagne dove andavo spesso da bambino quando il processo di creazione è giunto al termine. Vetiver Extraordinaire è il profumo che avrei sempre voluto indossare, così come “French Lover” in una determinata fase della mia vita. Carnal Flower rappresenta la tipologia di donna della quale mi sono spesso innamorato. Geranium pour Monsieur è un’altra fragranza che occupa un posto speciale nel mio cuore, Dominique Ropion e io siamo partiti da quel profumo per creare Portrait of a Lady…
Nel 2000 ha fondato il marchio di profumeria artistica Éditions de Parfums Frédéric Malle e ha dato carta bianca ai più grandi nasi e ha fatto sì che il grande pubblico li conoscesse. È stata una mossa audace, cosa l’ha spinta a fare un simile passo?
All’epoca, non sapevo che fosse una mossa audace. Mi chiedevo, infatti, perché nessuno avesse ancora fatto ciò che avevo intenzione di fare io, dato che mi sembravo così ovvio da risultare scontato. Pensavo che i nasi fossero maltrattati dall’industria della bellezza, che li teneva nascosti e ritenevo fosse giusto dare loro il riconoscimento che meritavano. Basti pensare che il profumiere Edouard Fléchier, il quale ha creato Poison per Christian Dior, non è stato invitato alla presentazione della fragranza, uno dei lanci più importanti nella storia della profumeria. In ogni caso, è avvenuto tutto in maniera molto naturale e sapevo nel profondo che sarebbe stato un successo, ma questo non significa che non avessi paura di commettere un grave errore.
Cosa ha provato nel sentire uno dei suoi profumi su un completo estraneo per la prima volta?
Mi sono sentito molto bene. Non ricordo con precisione quando è successo, ma penso che la prima volta sia stata con Musc Ravageur, a Parigi nel quartiere di Saint-Germain-des-Prés, dove abitavo quando questa fragranza è stata lanciata sul mercato. In ogni caso, provo ancora oggi un forte senso di felicità ogni volta che incrocio uno sconosciuto che indossa un profumo Éditions de Parfums Frédéric Malle.
Nel 2000 ha, per l’appunto, presentato Musc Ravageur, uno dei best seller di Éditions de Parfums Frédéric Malle. Quali sono gli elementi necessari affinché un profumo abbia successo? Per quanto riguarda materie prime, accordi e composizioni, pensa che si possa oggi parlare di tendenze, proprio come nella moda?
È un allineamento delle stelle (sorride, ndr)! Penso che i classici abbiano sempre qualcosa in comune: personalità, inventiva, riconoscibilità e performance, ovvero sillage (la scia che un profumo lascia nell’aria, ndr), proiezione e persistenza. Un altro elemento da prendere in considerazione è la capacità di un classico di diventare un tutt’uno con la pelle di chi lo indossa. Per quanto riguarda i trend, è un po’ come nella moda. Un tempo tutti seguivano una stessa tendenza, mentre oggi la tendenza consiste nell’essere se stessi: ogni marchio propone qualcosa di diverso, perché le persone non vogliono sentirsi dire chi dovrebbero essere o come dovrebbero apparire.
Parlando di successo, il nome di un profumo ha una grande importanza, molto più di quanto si possa immaginare. Come sceglie il nome delle sue fragranze?
Gli altri marchi, di solito, iniziano da un nome, un concept e, alle volte, persino da una campagna pubblicitaria. Una volta che l’involucro è pronto, creano un profumo che sia coerente con il resto o almeno ci provano. Io vado in direzione opposta. Lavoro con un profumiere allo sviluppo di un progetto e, mentre il profumo inizia a prendere forma, provo a descriverlo. Solitamente, quando riesco a trovare un nome, il processo di creazione è quasi giunto al termine.
Dopo una pausa di due anni, il Salone del Mobile 2022 è tornato ad animare le vie di Milano. In quest’occasione, ha presentato un progetto sviluppato in collaborazione con l’artista greco Konstantin Kakanies (leggi qui). Quando ha realizzato che Konstantin era la persona giusta per tradurre visivamente il mondo di Éditions de Parfums Frédéric Malle? Come vi è venuta l’idea per “Find Your Perfume”, il test che avete creato insieme?
Konstantin è una parte delle mia famiglia. Ci vogliamo bene e lavoriamo spesso insieme. Mi sento fortunato ad averlo nella mia vita. Tornando a “Find Your Perfume”, volevo dare a chiunque la possibilità di spiegarci chi è o vorrebbe essere, il modo in cui si vede. Ho sempre pensato che a ogni personalità corrispondesse un profumo e che si potesse capire la personalità di chi si ha difronte sulla base delle sue scelte. Non volevo usare delle fotografie, perché sapevo che il risultato finale avrebbe ricordato il moodboard di un team marketing. Ho quindi pensato di ricorrere all’illustrazione e Konstantin è il miglior illustratore che io conosca…
Qual è la fragranza per la quale vorrebbe essere ricordato?
Nel corso di questa intervista abbiamo parlato di alcuni profumi Éditions de Parfums Frédéric Malle e le fragranze sulle quali ci siamo soffermati hanno un grande valore personale. Quindi, spero che si tratti di uno di quei profumi. Vorrei essere ricordato per l’aver dato credito ai Maître Parfumeur e fatto capire al consumatore che qualità e modernità possono coesistere all’interno di una collezione di profumi.