Maurizio Cattelan, “Blind”, 2021, installation view, Pirelli HangarBicocca, Milan, 2021, resin, wood, steel, aluminum, polystyrene, paint, produced by Marian Goodman Gallery and Pirelli HangarBicocca, courtesy the artist, Marian Goodman Gallery and Pirelli HangarBicocca, ph. Agostino Osio.

@Pirelli Hangar Bicocca, Milano: “Breath Ghosts Blind” di Maurizio Cattelan, fino al 20 febbraio 2021
Tre opere – “Breath”, “Ghosts”, “Blind”, come recita il titolo della mostra al Hangar Bicocca – scandiscono l’esposizione che segna il ritorno di Maurizio Cattelan a Milano dopo dieci anni. Tre diversi capitoli di una narrazione, così come hanno concepito il progetto espositivo i due curatori Roberta Tenconi e Vicente Todolí, che rappresentano simbolicamente il ciclo della vita, dalla creazione alla morte. “Breath”, in marmo bianco di Carrara, materiale per eccellenza della scultura antica, rappresenta la scena intima di un uomo disteso in posizione fetale di fronte a un cane; “Ghosts”, è la nuova versione dei due interventi presentati in occasione della Biennale di Venezia nel 1997 e nel 2011, con innumerevoli piccioni che popolano un edificio e che si svelano avanzando nella sala, generando un senso di inquietudine nello spettatore; infine, “Blind”, un monolite in resina nera con un aereo che lo interseca, memoriale che rimanda all’attentato delle Torri Gemelle e che induce alla riflessione sulla violenza e la morte.

 

 

Still from “Curious Alice”, a VR experience created by the V&A and HTC Vive Arts, featuring original artwork by Kristjana S Williams, 2020.

@Victoria & Albert Museum, Londra: “Alice: Curiouser and Curiouser”, fino al 31 dicembre 2021
Un fenomeno globale sempre più attuale, in grado di suscitare interesse anche a 157 anni dalla sua prima apparizione. Inesauribile fonte di ispirazione per l’arte, la moda, il cinema e la fotografia, reinventato, riadattato, reinterpretato in innumerevoli versioni diverse, “Alice in Wonderland” – “Alice’s Adventures in Wonderland”, secondo il titolo originale dell’opera di Lewis Carroll, pubblicata nel 1865 – resta uno dei grandi classici più amati della letteratura. Il Victoria & Albert Museum gli dedica una mostra immersiva, immaginifica e molto teatrale, dalle origini fino a oggi attraverso le infinite rivisitazioni. Adatta a tutte le età!

 

 

©Paul Vu14

@Brooklyn Museum, New York: “Dior: Designer of Dreams”, fino al 20 febbraio 2022
Dopo il successo ottenuto dal Musée des Arts Décoratifs di Parigi in occasione del 70esimo anniversario della maison, “Dior: Designer of Dreams” torna sotto una nuova veste al Brooklyn Museum. Focus: l’heritage Dior incontra la cultura Usa. Pochi mesi dopo aver rivoluzionato il mondo della moda dell’epoca con il lancio del New Look del 1947, Christian Dior arriva negli States e apre una filiale newyorkese. Non solo, la retrospettiva si concentra anche sullo stretto legame con l’arte, che la maison di Avenue Montaigne ha portato avanti negli anni: dai maestri americani della fotografia – uno su tutti, Richard Avedon e la sua iconica “Dovima and the Elephants” – così come della pittura. Un rapporto che non si è mai interroto, iniziato da Monsieur e arrivato fino all’attuale direttore creativo Maria Grazia Chiuri, che ha spesso intrapreso un dialogo con artisti americani, come l’artista femminista Judy Chicago, la cui opera fa parte della retrospettiva.

 

 

Irving Penn, “Bee (A”), New York, 1995, ©The Irving Penn Foundation.

@Cardi Gallery, Milano: “Irving Penn”, fino al 22 dicembre 2021
Di lui, Anna Wintour dice: “Cambiò radicalmente il modo in cui la gente vedeva il mondo e la nostra percezione del bello”. Irving Penn (1917-2009), a ragione considerato uno dei maggiori fotografi di moda del Novecento, ha scardinato le convenzioni, iniziando a utilizzare la fotografia come un’opera d’arte in un momento in cui era invece principalmente concepita come semplice mezzo di comunicazione. In collaborazione con The Irving Penn Foundation, la Cardi Gallery di Milano gli dedica un’ampia mostra che spazia dalle sue immagini più iconiche e conosciute a scatti personali che testimoniano la sua continua ricerca di autenticità, fino a una serie di foto dedicate all’Italia, Paese con cui Penn aveva sempre mantenuto un legame speciale.

 

@Immagis Art Photography, Monaco: “Greg Gorman: It’s Not About Me”, dal 30 settembre al 30 novembre 2021
Controllare la luce e concentrarsi completamente sul soggetto, questo il segreto dietro ai ritratti di Greg Gorman (1949), fotografo di base a Los Angeles che davanti al suo obbiettivo ha visto posare le star più famose della Terra degli ultimi 50 anni. “Non ho mai fatto una fotografia a niente che non potesse rispondermi”, è uno dei suoi quote più in voga. Il primo fu Jimi Hendrix nel 1968 e ben presto sono venuti tutti gli altri: David Bowie, Grace Jones ed Elton John – che sono anche amici di lunga data – Michael Jackson, Brad Pitt, Johnny Depp, Robert De Niro, Marina Abramović, Alfred Hitchcock, Sophia Loren, John Waters… Locandine di film, copertine di cd, pagine e pagine di riviste, tra cui innumerevoli cover scattate per Andy Warhol e il suo Interview Magazine. La mostra di Monaco ripercorre la carriera di Gorman, basandosi sul libro “It’s Not About Me”, pubblicato lo scorso anno.