FASHION

An introduction to PM23

Un giovane Valentino Garavani in Atelier - Courtesy of FVG Services
Un giovane Valentino Garavani in Atelier Courtesy of FVG Services
Valentino Garavani - Courtesy of FVG Services

“I love beautiful ladies, I love beautiful dogs, I love beautiful pieces of furniture… I love beauty, it’s not my fault!” Tra le tante frasi celebri pronunciate da Valentino, questa riassume in maniera puntuale la sua visione del mondo. E sul principio “Beauty creates Beauty” si basa anche la Fondazione Valentino Garavani e Giancarlo Giammetti che, domenica 25 maggio 2025, ha inaugurato PM23, un nuovo progetto a Roma in Piazza Mignanelli 23.

Nel corso di mezzo secolo, Valentino ha conquistato le donne più belle e importanti del mondo, seducendole con il fascino e la magia del rosso e accontentando il loro desiderio di bellezza, attraverso il suo amore per la femminilità. Valentino Garavani è l’unico couturier che è riuscito ad appropriarsi di un colore fino a renderlo il filo conduttore della sua carriera e il segno distintivo della sua identità artistica. Dal celebre abito Fiesta, apparso nella collezione d’esordio del 1959, fino all’ultima creazione del 2008, il rosso Valentino è diventato una firma inconfondibile.

Al suo fianco da sempre, Giancarlo Giammetti: il ragazzo incontrato la notte del 31 luglio 1960, al Café de Paris di Via Veneto, nel pieno della Dolce Vita romana. Il ragazzo che ha abbandonato gli studi di architettura per proteggere Valentino dai fastidi della realtà, realizzando il suo sogno: una moda bella, elegante e sontuosa che si pone come la promessa di un futuro migliore.  Valentino e Giammetti hanno dato vita a una visione estetica unica, elevando la moda a linguaggio universale di armonia, grazia e perfezione.

La Fondazione, costituita nel 2016 si fa custode e interprete di questa filosofia, traducendola in un impegno concreto che eleva la bellezza a forza propulsiva capace di trasformare, creare e ispirare progresso. Dopo un importante progetto di restauro da parte dei fondatori, il palazzetto storico al numero 23, adiacente alla storica Maison dell’ultimo imperatore della moda, ha riaperto le sue porte. PM23 è un polo internazionale che unisce arte, moda e cultura e sarà a disposizione delle generazioni future per offrire un punto di riferimento per la creatività e il talento. Lo spazio ospiterà le attività culturali sostenute dalla Fondazione: mostre, eventi, workshop e iniziative educative dedicate alla celebrazione del concetto di bellezza in tutte le sue forme.

Ad aprire la programmazione espositiva è la mostra Orizzonti | Rosso, che interpreta il rosso come forza simbolica ed estetica di straordinaria potenza, attraverso cinquanta creazioni rosse tra le più iconiche firmate da Valentino durante i suoi quarantacinque anni di carriera, e trenta opere d’arte moderna e contemporanea, molte delle quali esposte a Roma per la prima volta. Tra gli artisti in mostra: Andy Warhol, Clyfford Still, Cy Twombly, Francis Bacon, Jean-Michel Basquiat, Louise Bourgeois, Gerhard Richter, Helen Frankenthaler, Marlène Dumas, Mark Rothko e Pablo Picasso, accanto a maestri italiani quali Afro Basaldella, Agostino Bonalumi, Alberto Burri, Alighiero Boetti, Luca Capogrosso, Lucio Fontana e Mario Schifano. Ottanta capolavori straordinari per una mostra che esplora le molteplici dimensioni del rosso: la sua bellezza, i legami con l’identità e le sue risonanze emotive e oniriche. “La bellezza è sempre stata la nostra guida e ispirazione più profonda. Abbiamo dedicato le nostre vite a celebrarla, a scoprirne le infinite sfumature e a condividerla con il mondo”, dichiara Giancarlo Giammetti. “La Fondazione nasce da questo stesso amore per la bellezza, con l’intento di preservarla, promuoverla e trasmetterla alle future generazioni”.

Giancarlo Giammetti, ancora oggi portavoce del magnifico sodalizio, ha presenziato la giornata dell’inaugurazione e a lui abbiamo fatto qualche domanda.

Lei ha dichiarato: “Ho sempre sentito che la mia vita è iniziata quando ho incontrato Valentino.” Ha abbandonato gli studi di architettura per costruire le fondamenta di una storia di successo, che tale è diventata grazie a una divisione magistrale dei ruoli. Immaginava che sareste arrivati così lontano? E se dovesse indicare il periodo più entusiasmante e quello più difficile di questa avventura?

L’incontro con Valentino, nell’estate del 1960 al Café de Paris in Via Veneto, fu un momento del tutto inaspettato, ma che ha cambiato le nostre vite. Scambiammo poche parole, ma bastarono per farmi capire che aveva qualcosa di speciale. La nostra determinazione instancabile. La consapevolezza di Valentino e della sua visione e la ricerca continua della perfezione. La passione per la bellezza, l’attenzione ai dettagli e una passione condivisa sono stati fondamentali e non riesco a indicare un preciso periodo significativo. Ce ne sono tanti. Il nostro entusiasmo e impegno – anche all’inizio quando l’atelier affrontava un momento difficile – è sempre stato costante e duraturo, portandoci poi grandi soddisfazioni.

Nel libro The Glass of Fashion, Cecil Beaton sostiene che la maggior parte dei creatori di moda siano rilevanti per circa dieci anni. La sua gestione finanziaria, invece, ha permesso al marchio Valentino di rimanere sulla cresta dell’onda per un lunghissimo periodo. Far quadrare i conti e mantenere un’identità creativa non è mai stato un compito semplice, oggi sembra addirittura impossibile, eppure lei ci è riuscito. Crede che il suo “metodo” possa applicarsi anche alle nuove realtà o lo definirebbe piuttosto un “format” di successo irripetibile?

Quando abbiamo iniziato noi era un mondo completamente diverso. Io misuravo i metri di tessuto da dare ai laboratori, anche per verificare che non ci fossero sprechi. Ma soprattutto con dinamiche di business molto differenti rispetto ad oggi. È tutto cambiato. Lo definirei effettivamente un format di successo irripetibile per il contesto e nel periodo nel quale abbiamo lavorato noi che ci ha permesso – con determinazione e con un progetto condiviso – di raggiungere il successo ottenuto a livello mondiale.

Lei e Valentino non avete mai separato la vita privata da quella professionale e si può dire che abbiate condiviso insieme ogni singolo giorno. È stato così anche dopo aver ceduto la Casa di moda? Come definirebbe il vostro rapporto oggi?

Il nostro rapporto nel tempo si è evoluto e si è rafforzato. Oggi, come allora, l’amicizia che ci lega è indissolubile. Quell’incontro fortuito segnò l’inizio di tutto. Da allora, non ci siamo più separati e abbiamo costruito un percorso unico – che inizialmente neanche noi avremmo immaginato – fatto di sharing, amicizia, fiducia e visione condivisa che dura ancora oggi.

Nel corso dei decenni, la vostra unione profonda ha dato vita a una visione estetica unica, elevando la moda a linguaggio universale di armonia, grazia e perfezione. PM23 è la vostra ultima creazione. Un progetto concreto che si erge su tre pilastri fondamentali: sostegno a iniziative filantropiche e sociali, valorizzazione artistica e culturale, educazione e supporto del talento. Con questi presupposti, crede che questo polo possa davvero diventare una sorta di trampolino di lancio per i nuovi creativi?

Con PM23 vogliamo far rivivere la straordinaria creatività di Valentino, favorendo anche il supporto ai nuovi talenti. È un modo per trasmettere la legacy mia e di Valentino, non solo nella moda, ma nella vita. Lo spazio è nato dal desiderio di restituire alla città di Roma e al mondo un luogo dove la bellezza possa continuare a ispirare. Dopo un lavoro di rigenerazione urbana durato oltre un anno, abbiamo fortemente voluto trasformare questo spazio in Piazza Mignanelli 23 per dedicarlo alle attività supportate dalla nostra Fondazione, legate alla moda, all’arte e alla creatività, e non dimentichiamo, alla filantropia. Con le attività che realizzeremo in PM23 l’obiettivo è sostenere il talento e promuovere la cultura. Inoltre, vorremmo aiutare i giovani talenti a esprimere la loro creatività.

Tra le opere esposte oggi, ne esiste una a cui è più legato emotivamente? Se sì perché?

Ogni opera esposta nella prima mostra Orizzonti | Rosso ha un significato speciale ed è stata scelta per donare ai visitatori un’esperienza visiva unica che si combina anche con gli abiti rossi di Valentino.

ndr In occasione dell’apertura di PM23, l’ingresso alla mostra sarà gratuito dal 25 maggio al 10 giugno, grazie al generoso sostegno della Fondazione Valentino Garavani e Giancarlo Giammetti.

Words: Enrica Alessi

Digital director: Giulia Pacella