Milano si conferma un epicentro cruciale per la moda e il design, due settori strettamente intrecciati che trovano nella Triennale Milano uno spazio privilegiato di contaminazione e innovazione.
Questa relazione si è ulteriormente consolidata con l’istituzione del Dipartimento Moda, diretto dalla consulenza scientifica di Luca Stoppini. L’obiettivo è chiaro: esplorare la moda come crocevia di influenze culturali mettendola in dialogo con altre discipline e contesti della contemporaneità.
Il dipartimento ha esordito ufficialmente nell’ottobre 2024 con l’allestimento Forme Mobili, un percorso curato da Stoppini che mette in relazione capi iconici di maison come Armani, Versace e Vivienne Westwood con pezzi storici del design italiano. L’esposizione analizza il rapporto tra corpo e spazio, gesto e struttura, in dieci sezioni che celebrano i principi cardine del design italiano. Questo approccio si riflette anche nello spazio Design Platform, che accoglie mostre temporanee dedicate a designer contemporanei. Tra queste spicca la mostra su Monica Bolzoni, che evidenzia il suo approccio multidisciplinare, capace di coniugare moda, grafica e design degli interni.
Alla base di queste iniziative, Cuore, un centro studi, archivi e ricerca che valorizza la collezione della Triennale. Tra acquisizioni, donazioni e prestiti la collezione si arricchisce continuamente, posizionandosi come un punto di riferimento dinamico e divulgativo per il settore. Lontano dall’idea di creare un museo tradizionale della moda, Stoppini sottolinea l’importanza di contestualizzare la moda nel suo tempo e nelle sue connessioni culturali: “Un museo della moda rischierebbe di diventare un museo delle cere». La Triennale, invece, guarda alla moda come un fenomeno da vivere, progettare e raccontare attraverso la ricerca e il dialogo interdisciplinare.
Tra le iniziative più recenti figura anche la retrospettiva su Elio Fiorucci, aperta fino a marzo 2025. La mostra celebra il genio creativo del designer ripercorrendo il suo impatto sul costume e sull’arte contemporanea italiana attraverso materiali inediti e una narrazione biografica che dà voce alla sua visione innovativa. L’approccio eclettico di Fiorucci, che mescolava moda, musica e arte in spazi avveniristici, rappresenta un’ulteriore testimonianza della capacità della moda di essere un ponte tra diverse forme d’espressione.
Guardando al futuro il Dipartimento moda si prepara a portare a Parigi, durante la settimana della moda maschile, la mostra Tailoring school – A journey into education, co-prodotta con Kiton. Parallelamente, verranno sviluppati nuovi format di talk e presentazioni come le conversazioni tra protagonisti del settore e le registrazioni in Casa Lana, uno spazio simbolico progettato da Ettore Sottsass negli anni Sessanta e oggi integrato nella Triennale.
In definitiva, il lavoro del Dipartimento moda si pone come un laboratorio vivente, dove passato e presente dialogano per progettare il futuro. Non un museo statico, ma una piattaforma dinamica che celebra la moda nella sua essenza più autentica: un’arte in movimento.