Risale al 1300 la storia della famiglia Seguso ed è fin dal 16esimo secolo che la tradizione e il sapere dell’arte vetraia vengono tramandati di padre in figlio fino ad oggi. La Seguso Vetri d’Arte, con sede a Murano e con due boutique a Venezia, è presente con le sua eccellenza nelle collezioni permanenti di oltre cento musei di design e arti decorative nel mondo, tra cui il Victoria and Albert Museum di Londra, il Moma di New York e il Museo d’Arte Moderna di Tokyo, oltreché nelle più lussuose residenze ed alberghi e collabora con moltissimi studi di progettazione per offrire le opere più esclusive.

La cura del dettaglio, la ricerca e la selezione di decori e colori, rendono la Seguso Vetro d’Arte un’interprete senza pari di stili e di esigenze, mettendo a disposizione il grande patrimonio del proprio know how.

Tra le collaborazioni più durature ci sono quelle con Tiffany 5th Avenue, Donghia, Studio Van Den Akker e la recente realizzazione di una preziosa bottiglia di profumo per Kilian Paris di Estée Lauder. Mentre, riguardo alle residenze private, la collaborazione nasce con architetti e interior designer che fanno parte della Lista dei Top 100.

Dopo una menzione d’onore al Compasso d’Oro ADI per la Seguso Experience nel 2018, un’installazione per la Biennale Arte  di Venezia nel 2019, nel maggio 2023 arriva la dichiarazione di interesse storico nazionale per il compendio “Vetri d’arte della tradizione Seguso ” da parte del Ministero dei Beni Culturali della Repubblica Italiana. È la prima volta che questo viene assegnato ad una fornace di vetro italiana, a conferma dell’impegno, della dedizione della famiglia Seguso nella missione di tramandare la straordinaria arte vetraria di Murano. “Per un decennio questo nostro magazine ha raccontato storie di arte, design e innovazione, tracciando un percorso che intreccia passato, presente e futuro nel nome di Murano”, afferma Pierpaolo Seguso, oggi alla guida dell’azienda di famiglia.

Infine, nel 2024, la Seguso Vetri d’Arte partecipa alla Design Week di Milano. L’istallazione tra Materia e Natura al Fuorisalone, nasce da una narrazione di Pierpaolo Seguso, che svela il tentativo di riconciliare il passato con il futuro, l’artigianato con l’arte, la tradizione con l’innovazione.

Una riflessione sulla natura rappresentata dal lampadario classico veneziano e della sua funzione di oggetto in un percorso di decomposizione, che giunge al singolo elemento di vetro che lo compone. Questi elementi, liberati, diventano protagonisti in un nuovo giardino di vetro a cielo aperto. Non come atto di distruzione, ma di amorevole elevazione, che passa come spesso accade in natura, per la sua completa trasformazione, distruzione, rinascita per la vita. Un desiderio di spingere oltre i confini dell’immaginazione lo spettatore e far guardare Murano con occhi nuovi.