La favola contemporanea delle scarpette di cristallo sfilate in corsa, al giungere della mezzanotte viene riscritta dalla modernità dei tempi. Autori di questo nuovo scenario favolistico sono le tendenze SS 24 che confezionano le nuove icon shoes secondo tradizione ed innovazione. Se la favola narra di una scarpa di cristallo lasciata sulla scalinata del palazzo reale, ora la scarpa cade nella frenesia di una corsa tra un club e l’altro, tra un appuntamento di lavoro e uno di piacere, senza più esser realizzata in un materiale così scomodo quanto immaginario come il quarzo cristallizzato, ma in una morbida pelle che accompagna la donna nella quotidianità.

Dall’iconico mocassino Horsebit di Gucci, nella nuova tinta Gucci Ancora, presentata in occasione della collezione di debutto del direttore creativo Sabato De Sarno, che immagina una neo principessa londinese dal taglio creeper moderno, fino a giungere ai sandali in pelle e corda di Miu Miu, che rileggono la femminilità preppy propria del brand, rendendola più sportiva, vicina al gorpcore, con lacci a contrasto e nodi spessi che ricordano quelli del tracking, del climbing e della barca a vela.

Ferragamo

Tra gli opposti rappresentati dai due brand italiani, vivono gli altri modelli day and night delle collezioni SS 24. Sempre della famiglia del preppycore, le slingback di Roger Vivier sono l’ennesima riconferma di quanto le micro altezze (dai 2cm ai 4cm) siano la svolta per un look rigoroso, ma pratico, dove il raso terra non è concesso, ma neanche raggiungere certe alture, alle quali guarda invece ar(ch)tisticamente Ferragamo. Il brand mostra tutto il suo ingegno estetico presentando dei sandali neri in pelle con pieghe, il cui tacco ad arco dorato scolpisce la figura al pari di un opera d’urbanistica contemporanea.

Al contrario, Valentino appiattisce i suoi sandali iconici con micro stud in total red, realizzando una collezione di calzature che dialoga con il passato, servendosi del linguaggio 90s del minimalismo strutturale, che spoglia la pelle per alleggerire la forma, rendendo le scarpe la cornice del corpo. Di micro applicazioni si serve anche Fendi, che le aggiunge sul back delle scarpe ad enfatizzarne la sartorialità insieme ad un cinturino metallico dorato che equilibra la morbidezza della pelle azzurra.

La struttura è protagonista in Prada, che ritorna ai modelli del 1990 con le sue décolleté nere, per una purezza estetica sempre lontana dagli eccessi, che servono anche ad alleggerire i look a contrasto, come il workwear di giacche dalla pelle used e le frange metalliche delle gonne e cuffie che spostano la narrazione storica ancora più indietro: dai ’90s si arriva agli anni ’20. E anche Durazzi, con le sue pretty shoes con punta in cavallino, richiama quegli anni e il Charleston.

Loro Piana

Non lontano dai locali 20s, le slingback bianche di Loro Piana richiamano le punte morbide dello Swing degli anni ’50.

Così le nuove collezioni si presentano in un passo a due tra il passato e il futuro, ondeggiando sulle note altisonanti del presente. Il solo suggerimento è quello di lasciarsi guidare in pista dalle tendenze. In fondo, il ballo più complesso di sempre è quello sulle punte, e questa SS 24 è solo per prime ballerine.