Quella tra Herno e Miart è una partnership iniziata nel 2015 con la creazione del Premio Herno, giunto alla 9° edizione e dedicato al miglior progetto espositivo, inteso come valorizzazione del concetto di display.
L’Herno Prize di quest’anno è andato ex aequo, eccezionalmente a due gallerie, la Galerie Buchholz (Colonia – Berlino – New York) e la ChertLüdde (Berlino) nella sezione Established. “Siamo stati colpiti dalla proposta della galleria ChertLüdde, che riunisce artisti internazionali e italiani storici e contemporanei intorno a posizioni femministe, in particolare Clemen Parrocchetti e Pauline Curnier Jardin, e siamo stati altrettanto colpiti dalla forza e dalla qualità della Galerie Buchholz, che presenta opere accattivanti di artisti come Paul Thek e Isa Genzken, insieme a pezzi rari e inaspettati di Lukas Duwenhögger e Lutz Bacher”, ha affermato la giuria.
Il legame tra il mondo arte e quello moda è un fil rouge che intreccia i due mondi avvicinandoli in svariate occasioni e la partecipazione di Herno al Miart lo testimonia così come la passione per l’arte di Claudio Marenzi, presidente di Herno. Dall’HQ di Lesa, dove le opere d’arte contemporanea animano gli edifici produttivi e convivono con la quotidianità delle oltre 350 persone, al nuovo Spazio Herno Milano, inaugurato lo scorso febbraio, l’arte è protagonista: “Perché la bellezza deve essere parte del quotidiano”.
Nei tre mila metri quadri del nuovo Showroom Herno, l’arte contemporanea ha uno spazio rilevante ed è dedicata volutamente alle donne. Due le artiste esposte ed entrambe ospiti Herno nei giorni di Miart: Pae White e Latifa Echakhch. “Fair Winds & Following Seas”, commissionata e fortemente voluta da Claudio Marenzi, è l’imponente opera che Pae White ha lavorato e realizzato direttamente nella hall ad accogliere ospiti e collaboratori in un turbinio di colori evocato da un delicato movimento: “Mi sono ispirata all’augurio di buona fortuna che i marinai si scambiano prima della partenza e a quello per un buon ritorno, e ho scelto questa citazione per il titolo per ciò che ho imparato personalmente da Claudio, e cosi i cavi di sostegno blu fanno riferimento al mare e ai venti favorevoli”.
“‘Fantasia’, di Latifa Echakhch è stato un colpo di fulmine durante la scorsa Biennale di Venezia dove era esposta”, racconta Marenzi. L’artista ha espresso un percorso tra nazioni incapaci di comunicare, ci racconta la fragilità del concetto di confine, dell’appartenenza e dello sradicamento culturale. Si tratta di un fitto reticolo di aste portabandiera, identiche tra loro, che escono dal terreno. Sono però le bandiere che mancano. E con esse, mancano anche i messaggi di fiducioso ottimismo nella cooperazione internazionale che proprio i vessilli nazionali hanno la capacità di suggerire sventolando davanti a edifici importanti.
Ancora una volta l’arte regala spunti di riflessione e coinvolgimento, anche nei luoghi di lavoro, nel quotidiano, e per chiunque avrà modo di visitare ed animare questo nuovo Spazio Herno.