Frédéric Malle è un pioniere innovativo e anticonformista della Profumeria. Con l’inizio del nuovo millennio, Frédéric Malle ha lanciato la sua Editions de Parfums, un progetto rivoluzionario con un’idea semplice, ma audace: dare un volto ai profumieri, mettendo il nome sui flaconi delle fragranze da loro create. Nessuna regola di marketing e nessun briefing, forte di un avanguardismo che anticipa le tendenze e non le segue. Libertà creativa completa, con la possibilità di utilizzare ingredienti non convenzionali e preziosi. L’editore Malle si spinge oltre i confini dalla commercializzazione e dalla produzione di massa, riportando la profumeria alle sue radici artistiche, contribuendo a cambiare il volto della profumeria moderna. L’idea ereditata dal nonno materno Serge Heftler-Louiche, fondatore di Parfums Christian Dior e amico d’infanzia del grande couturier, è che un profumo possa essere un vero oggetto di lusso, senza tempo così da diventare un compagno di vita.

Tra i talentuosi profumieri ai quali Frédéric Malle ha lanciato questa sfida creativa spicca Jean-Claude Ellena, definito da monsieur Malle “il minimalista”, per le sue straordinarie formule, in cui la firma è semplice, un’estetica minimalista e moderna. Con una carriera che si estende oltre cinque decenni, è stato paragonato ad un pittore di acquerelli e alla musica classica. Ellena ama dire che il profumo “deve essere come una carezza, nulla di aggressivo, violento, irruento”.

Autore di diversi libri, Ellena definisce le sue creazioni come una “poesia della memoria”. Il profumo quotidiano dei pavimenti in cera, delle lenzuola pulite, il calore della pelle, un vecchio maglione sono alcune delle sue grandi ispirazioni. Il suo approccio unico alla composizione del profumo, che enfatizza l’uso di materiali naturali, gli ha garantito nel tempo un seguito fedele tra gli appassionati di fragranze d’autore. Già in tenera età raccoglieva il gelsomino con la nonna a Grasse per venderlo ai profumieri. Inizia dai lavori umili, a sedici anni, diventa apprendista nella fabbrica del produttore di oli essenziali Antoine Chiris a Grasse e gli viene affidato il turno di notte. “Tra i vari oli essenziali, abbiamo prodotto molto muschio di quercia e solitamente, dopo aver acceso il distillatore, mi sdraiavo sul muschio e dormivo”. Inizialmente autodidatta, nel 1968 diventa il primo studente di quella che all’epoca era la neonata scuola di profumeria di Givaudan, una delle più antiche case essenziere di Ginevra.

La vocazione di Ellena è stata profondamente influenzata dal leggendario profumiere Edmond Roudnitska, del quale è stato allievo e poi amico, e in particolare dal suo articolo, “Consigli a un giovane profumiere”, che Ellena aveva letto in una rivista donatagli dal padre. Da allora, ha sviluppato il suo stile distintivo costantemente ispirato dalla sua eleganza e riservatezza. Nel 1974 crea per Sisley Paris, Eau de Campagne, un’acqua centrata su note vegetali e foglia di pomodoro. Nel 1976, sotto la guida e gli insegnamenti di Roudnitska, crea First, per Van Cleef & Arpels, un classico moderno in stile Rive Gauche. Lascia Givaudan nel 1976 con altri due profumieri per entrare nella celebre azienda Lautier a Grasse, ma vi farà ritorno pochi anni dopo come capo profumiere.

Poi lavora alla Haarmaan & Reimer a Parigi (fusa nel 2003 con Dragoco per formare Symrise) e nel ’90 è stato uno dei membri fondatori dell’Osmothèque, l’archivio olfattivo internazionale con sede a Versailles. Questo archivio internazionale di profumi è dedicato alla conservazione e alla documentazione del patrimonio della profumeria. Nel ’92 crea per Bulgari la fragranza unisex che ha rivoluzionato le tendenze di quel decennio: Eau Parfumée au Thé Vert. E, nello stesso anno, incontra Frédéric Malle, si dovrà però attendere fino al 2000, quando nasce Editions de Parfums ed Ellena produce Angéliques sous la Pluie, a cui seguono nei tre anni successivi Cologne Bigarade, Bigarade Concentrée e L’Eau d’Hiver. La loro collaborazione si interrompe nel 2004 quando Ellena viene nominato profumiere interno esclusivo di Hermès e vi rimarrà fino al 2016.

Tra i tanti successi di questi anni prolifici emerge Un Jardin sur le Nil, la cui storia è stata oggetto del libro “The Perfect Scent: A Year in the Perfume Industry in Paris and New York” di Chandler Burr. Inoltre, la nascita di questa fragranza così come di altri profumi e l’autobiografia di Ellena sono stati pubblicati in “Perfume: The Alchemy of Scent” e lo stesso Ellena è autore di “Il diario di un naso: un anno nella vita di un profumiere”.

Con il suo impegno incrollabile per l’artigianato e la creatività, Jean-Claude Ellena continua a ispirare e affascinare gli amanti del profumo in tutto il mondo. Nella sua lunga carriera ha creato fragranze iconiche per diverse importanti case di profumi, tra cui anche The Different Company, che ha fondato con Thierry de Baschmakoff, poco prima di unirsi a Hermès, e di cui ora ha passato il testimone alla figlia Céline Ellena. Nel 2019, infine, è diventato il direttore esclusivo della creazione olfattiva di Le Couvent – Maison de Parfum, dove ha realizzato una collezione di Haute Parfumerie contemporanea con materiali naturali nobili e rari, al 100% vegana. Ormai pronto per la pensione, riceve una telefonata da New York da Frédéric Malle che gli lancia la sfida di creare un profumo alla rosa senza però utilizzare la regina dei fiori. Nasce così Rose & Cuir, una rappresentazione snella della rosa, resa da una particolare varietà di geranio fusa con una nota di ribes nero ed estratti unici di pepe che aggiungono un tocco fresco e speziato. Pochi ingredienti sapientemente selezionati. Sul fondo il vetiver e il cedro creano un letto terroso, cupo e misterioso con note cuoiate. Un mistero che ha avuto origine con IsoButyl Quinoline, una molecola intensa e amara, oggi dimenticata dopo essere stata onorata dalla coraggiosa profumeria dei ruggenti anni Venti.

Nel 2023, Jean-Claude Ellena ci sorprende ancora con Heaven Can Wait. Frédéric Malle sollecita il Maestro ad uscire dalla sua comfort zone per utilizzare note calde e speziate, lontane dalla palette olfattiva ormai notoriamente collaudata per esplorare nuovi orizzonti. Parte così una deliziosa ricerca di spezie che travolgono i sensi: chiodi di garofano, pimento, ambretta e semi di carota si fondono in un cuore di iris, ormai raro da trovare, ma avvolgente come un velo sofisticato. Il vetiver dona consistenza e vivacità, mentre le sfaccettature di pesca e prugna conferiscono completezza. Un contrasto che si potrebbe definire bohemian-chic: sensuale, intimo, ma mai urlato. Un sussurro che potrebbe diventare un nuovo classico parigino della profumeria moderna.