Eclettico dalla creatività smisurata, designer a tutto tondo e spirito libero, Ken Scott ha saputo tradurre in moda la sua passione per l’arte, il colore e per i fiori, con una maestria senza eguali.

Oltre alla moda e all’arte, i fiori di Ken Scott invadono ben presto anche il design. Un vulcano di idee amato dal jet set internazionale, tutti hanno nel guardaroba un capo firmato Ken Scott e tutti frequentano il suo ristorante e le sue case, aperte a feste ed eventi mondani. Feste, come lo sono anche i suoi fashion show, precursore dell’happening e anche dell’unisex.

Oggi, il libro “Ken Scott”, edito da Rizzoli Illustrati per Mondadori Electa, ripercorre la carriera di Ken Scott e la vita, raccontando il designer e anche l’uomo, attraverso le parole di autori che l’hanno frequentato e conosciuto e di autorevoli firme contemporanee del giornalismo di moda. La prima monografia esaustiva sul grande artista, realizzato in collaborazione con la Fondazione Ken Scott, che era stata creata nel 1988 dallo stesso designer per preservare, promuovere e tramandare il suo lavoro e la sua eredità culturale.

Fiesta, 1972, disegno (tempera), ©Archivio Fondazione Ken Scott

L’archivio è dal 2020 custodito dall’azienda tessile Mantero Seta, fondata nel 1902 e iscritta al registro delle Imprese Storiche, titolare del marchio Ken Scott e licenziataria del suo patrimonio artistico. Che recentemente era stato riportato sotto i riflettori, grazie alla collaborazione con Gucci per la collezione “Epilogue” di Alessandro Michele, protagonista nel libro di un’intervista a cura di Clara Tosi Pamphili.

Un libro fotografico con oltre 600 immagini, tra gli scatti di Guido Taroni e quelli dei grandi fotografi internazionali, per raccontare e mostrare la genialità e l’inesauribile creatività dell’”uomo dei fiori”.