“A volte i libri riflettono cose della vita, a volte la vita si riflette nei libri.
Tre libri alla volta, un filo rosso che li unisce. Leggere, guardare, emozionarsi”
Il momento tra l’essere svegli e addormentarsi è qualcosa di magico. Un attimo prima si ha coscienza d’essere, un attimo dopo si sprofonda nel sonno. Quel piccolo istante di passaggio di cui non abbiamo contezza alcuna, se non un leggero soffio, una sfumatura che ci sembra di afferrare e già ci è sfuggita di mano. In quel momento ci affidiamo, nostro malgrado. Ad un buon letto – si spera -, ad una buona compagnia – si spera anche di più -, ad una notte che ci auguriamo riposante. Ci affidiamo al caso, che forse sempre caso non è. A sogni meravigliosi o incubi terrifici, al desiderio che non sappiamo dire, al languore in agguato dentro di noi sopito dalla ratio della veglia. Ci affidiamo per necessità; dobbiamo riposare, il corpo pretende una pausa da noi stessi e dai nostri gesti quotidiani, da fissazioni, paranoie e frustrazioni. Dai sentimenti eccedenti, dalla fatica del controllo, dalla sfrenatezza e dalla frenesia. Comunque, ci affidiamo, desiderando quel momento di passaggio. Chi soffre d’insonnia lo desidera forse come una meta irraggiungibile o una tanica d’acqua nel deserto. Il sonno ci prende e non possiamo scegliere diversamente; l’oblio è dentro di noi, immenso e liquido. Finalmente.
Rientrare al lavoro dopo aver avuto due figli ed esserti dedicata a loro. Dover scegliere una tata dopo che per anni ti sei occupata dei tuoi bambini, solamente tu. Questo succede a Myriam e Paul. Tata è quella persona che deve curare i tuoi figli, che deve saper leggere ogni cambiamento di umore e salute dei piccoli che le affidi. La scelta è difficile e ben ponderata. Un po’ di ansia e preoccupazione nella scelta sono il minimo. Louise è la persona perfetta, quella di cui ti puoi fidare, che comprende ed anticipa ogni tuo pensiero, che ti permette di tornare ed avere di nuovo una vita insieme ad altri adulti, che ti consente di realizzarti anche fuori dalle quattro mura di casa. Louise uccide i bambini di Myriam e Paul all’inizio della storia. E a ritroso, l’autrice ripercorre l’escalation di un gesto tanto incomprensibile quanto terrificante. Inatteso eppure annunciato.Temutissimo e per questo ancora più reale. Un viaggio in un incubo cerebrale e viscerale, nell’abisso della solitudine e della disperazione. “Ninna nanna” è tutto quello che non vorreste mai leggere sui giornali a proposito di tate. Da leggere se non soffrite di incubi.
“Ninna nanna” di Leïla Slimani, ed. Rizzoli, BUR
Pietro è nel suo letto e cerca invano di dormire. Il Mostro del Sonno è sotto il suo letto ed attende che Pietro si addormenti per comparire nei suoi sogni e spaventarlo. Ma Pietro non ci riesce proprio, così il Mostro del Sonno cerca di aiutarlo raccontandogli delle storie. Storie di paura. Che non fanno dormire Pietro. Quando la paura è sulla porta, accanto al nostro letto, può capitare che andandole incontro possiamo comprenderla e allearci con lei. Facendola diventare un morbido e rassicurante cuscino che custodisce i sogni più belli. Illustrazioni speciali, dolcezza infinita e tenerezza dei piccoli. Anche per adulti disillusi.
“Il mostro del sonno” di Maria Vago e Anna Laura Cantone, ed. ARKA
Come se avere contezza del passato potesse permetterci di ancorare un sentire a qualcosa che ci tutelerà dalla vertigine del futuro. Come se avere un passato solido o sgretolato potesse dare un senso al presente incerto. Un viaggio introno al mondo, un filo invisibile che dà forma alla storia, quella di tutti noi. Bianco e nero, rigorosamente.
“Radici” di Josef Koudelka, ed. contrasto