Senza di lei, il mondo della moda anni ’90 non sarebbe stato lo stesso. Supermodella e icona globale, Claudia Schiffer presenta la prima mostra fotografica da lei curata: “Captivate! Fashion Photography from the ’90”, al KunstPalast di Düsseldorf, fino al 9 gennaio 2022.
Richard Avedon, Juergen Teller, Ellen von Unwerth, Herb Ritts, Bruce Weber, Mario Testino, David Sims… questi alcuni dei fotografi chiamati all’appello – uniti insieme in una più che rara occasione – con circa 150 scatti tra ritratti patinati che hanno fatto la storia della moda e istantanee meno note. Senza contare le memorabilia provenienti dall’archivio privato della Schiffer. Immagini delle passerelle e dietro le quinte, campagne adv e contact sheet, indimenticabili copertine e poco conosciute polaroid. Protagoniste le supermodelle che hanno segnato il decennio: Naomi Campbell, Cindy Crawford, Kate Moss…
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La mostra indaga l’impatto della fotografia di moda negli ’90, scatti che hanno fatto il giro del mondo, imprimendosi nell’immaginario collettivo molto prima del digitale, dei social e di internet. “Le immagini più memorabili spesso provocano e lanciano una sfida alla percezione che abbiamo della femminilità e della bellezza”, spiega Claudia Schiffer. “La fotografia di moda è un’ottima cartina tornasole delle tendenze e dei desideri. Gli anni ’90 sono stati un decennio spartiacque che ha dato il benvenuto alla fotografia di moda e ai fotografi come forza promotrice nella cultura delle immagini”.
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“Claudia Schiffer è una figura di rilievo del mondo della moda e, dunque, è un osservatore privilegiato che è proprio quello che rende il suo punto di vista sulla materia così unico”, dice Felix Krämer, General Director del KunstPalast.
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“Se gli anni ’80 erano dominati dal glamour, i ’90 si sono orientati più verso l’energia, il reale e la personalità e la retrospettiva coglie molto bene questo grande cambiamento”, aggiunge la Schiffer. “Giovani designer, fotografi, stylist, art director e poi hair e make up artist si sono affermati e hanno radicalmente modificato la nostra percezione della moda e del design. Voglio davvero che “Captivate” riesca a mostrare la sperimentazione visiva e la libertà di espressione di quegli anni”.