Josh Kline, “Adaptation”, 2019-2020 (16mm film stills from a work in progress), courtesy the artist, 47 Canal, New York, and Modern Art, London.

La dedica va a tutti i sognatori e alla loro saper guardare e re-immaginare. Non a caso il titolo è “THE DREAMERS” e l’evento in questione è l’October Salon | Biennale di Belgrado, appuntamento culturale tra i più importanti dell’area balcanica, giunto quest’anno alla sua 58esima edizione.

Dal 25 giugno al 22 agosto 2021, la biennale ospita 64 artisti provenienti da tutto il mondo, con lo scopo di indagare lo spazio dei sogni come metaforico spazio di libertà, in grado di rileggere categorie, regole e ruoli così come le più comuni certezze. 

“In uno slittamento di piani, tempi e di spazi – spiegano i curatori, gli italiani, Ilaria Marotta e Andrea Baccin, fondatori di CURA – THE DREAMERS incarna la presenza di mondi diversi che come sogni procedono per libere associazioni e per frammenti, in un rimbalzo di immagini e riferimenti tra dimensione sognata, immaginazione, proiezione onirica, sfera virtuale e realtà esistente”.

La mostra esplora la complessità attuale del nostro mondo e la capacità di crearne di alternativi, “non soltanto di ereditare e vivere all’interno di quelli esistenti”, afferma l’artista americano Ian Cheng che è tra i partecipanti.

Il regno onirico è un luogo atemporale e universale, capace di oltrepassare barriere politiche e culturali, di lingua, di religione, di genere.

David Horvitz, “Give Us Back Our Stars”, 2013, fabric in woven cotton, 145×200cm, Edition of 3, ©ChertLüdde, courtesy the artist and ChertLüdde, Berlin.

La mostra, che conta oltre 160 opere, di cui 70 nuove produzioni e alcuni interventi site-specific, è ospitata nella sua parte più corposa nell’ex edificio militare del Belgrade City Museum e nel parco circostante il Museo della Jugoslavia, oltre alle gallerie del Centro Culturale di Belgrado e al suo Movie Theatre.

Tra le opere realizzate in luoghi pubblici della città, c’è anche un’installazione permanente di Cyprien Gaillard, che l’artista ha donato alla città.

A completare la biennale c’è anche un programma fitto di artists talk e performance. Oltre alla sezione The Dreamers Library, un archivio ongoing di libri selezionati dagli artisti più  alcune nuove produzioni editoriali realizzate appositamente. E anche un lp in edizione limitata, omaggio alla la vibrante scena clubbing di Belgrado, prodotto in collaborazione con lo storico Drugstore Club.

Wong Ping, “One Hand Clapping”, 2018, installation view, “One Hand Clapping”, Solomon R. Guggenheim Museum, New York, May 4–October 21, 2018, ©Solomon R. Guggenheim Foundation, ph. David Heald, courtesy Solomon R. Guggenheim Museum.

ARTISTI PARTECIPANTI: Jean-Marie Appriou, 1986; Marija Avramović e Sam Twidale, 1989/1988; Trisha Baga, 1985; Davide Balula, 1978; Will Benedict, 1978; Cecilia Bengolea, 1979; James Bridle, 1980; Dora Budor, 1984; Elaine Cameron-Weir, 1985; Ian Cheng, 1984; Claudia Comte, 1983; Sanja Ćopić, 1992; Matt Copson, 1992; Vuk Ćosić, 1966; Vuk Ćuk, 1987; Alex Da Corte, 1980; Jeremy Deller e Cecilia Bengolea, 1966/1979; Simon Denny, 1982; Nicolas Deshayes, 1983; DIS (Lauren Boyle, Solomon Chase, Marco Roso, David Toro), 2010; Aleksandra Domanović, 1981; David Douard, 1983; Cécile B. Evans, 1983; Cao Fei, 1978; Cyprien Gaillard, 1980; Nenad Gajić, 1982; Camille Henrot, 1978; David Horvitz, 1974; Klára Hosnedlová, 1990; Marguerite Humeau, 1986; Than Hussein Clark, 1981; Pierre Huyghe, 1962; Invernomuto (Simone Bertuzzi e Simone Trabucchi), 2003; Alex Israel, 1982; Melike Kara, 1985; Nadežda Kirćanski, 1992; Josh Kline, 1979; Oliver Laric, 1981; Mark Leckey, 1964; Hannah Levy, 1991; Hana Miletić, 1982; Ebecho Muslimova, 1984; Katja Novitskova, 1984; Precious Okoyomon, 1993; Wong Ping, 1984; Sonja Radaković, 1989; Jon Rafman, 1981; Anri Sala, 1974; Bojan Šarčević, 1974; Max Hooper Schneider, 1982; Augustas Serapinas, 1990; Igor Simić, 1988; Marianna Simnett, 1986; Emily Mae Smith, 1979; Colin Snapp con Mauro Hertig, 1982/1989; Daniel Steegmann Mangrané, 1977; Diamond Stingily, 1990; Jenna Sutela, 1983; Nora Turato, 1991; Nico Vascellari, 1976; Jordan Wolfson, 1980; Guan Xiao, 1983.