“A volte i libri riflettono cose della vita, a volte la vita si riflette nei libri.
Tre libri alla volta, un filo rosso che li unisce. Leggere, guardare, emozionarsi”

 

La simmetria evoca qualcosa di ordinato, di misurato e preciso. Qualcosa che, abbracciato dallo sguardo, rasserena, perché se ne scorge la logica, la gerarchia, la posizione delle cose. Promette previsione, continuità, sicurezza del dove e quando. Ma simmetria è anche fonte di  ansia, perché dà  l’impressione di una strada obbligata, di una storia già scritta, di qualcosa di prevedibile e sempre uguale a se stesso. Senza possibilità di spostarsi, di deviare, di tornare indietro cambiando strada. L’asimmetria ha a che fare con l’eccedente, non si riesce a misurare se non con tanti sforzi, sfugge all’intuizione e c’è sempre qualcosa che resta fuori o dentro, senza che la si possa imbrigliare. Mette scomodo chi osserva, ma lo fa sorridere nella percezione dell’anomalia. L’asimmetria ha a che fare con la fantasia, con l’inatteso, con la sorpresa. La si può cogliere e guardare da diversi punti di vista e non sembra mai la stessa cosa, lo stesso oggetto. Genera effetti diversi a seconda della posizione di chi la osserva o la vive. È aperta, dà un senso di possibilità e prospettiva. Come la vita. Inattesa, sorprendente, ondivaga e obliqua, mai uguale a se stessa. Storta e meravigliosa.

 

Un giovane ragazzo si presenta un giorno alla Sistemi Integrati – una particolare agenzia di investigazione- perché la sua compagna, una bellissima e affermata  donna rumena, è scomparsa. Lui è preoccupato, innamorato e preoccupato. Alla Sistemi Integrati Falcone, Cirrielli e Monterossi sorridono e pensano ad una piccola “questione di cuore”. Il piccolo affare di cuore si rivela una storia complicata e pericolosa che sconfina negli affari della malavita milanese e si perde nei meandri del jet-set e dell’imprenditoria. Strozzini di alto profilo in giacca e cravatta, cadaveri, la trasmissione spazzatura Crazy Love che non perde occasione di speculare sulle storie di amore e morte. Perché l’amore è il centro di molte storie. L’amore perduto, l’amore abbozzato, l’amore impossibile, l’amore infantile, l’amore monco, l’amore stroncato, l’amore anomalo. Quando è vero amore? Esiste il vero amore, quello per cui scegli di fare cose pazze che per nessun altro faresti? Monterossi attraversa le altrui esistenze e gli altrui amori cercando la strada per dare un senso al suo. In amore si vince e si perde, ci si perde. A volte non si può più tornare indietro e le conseguenze precipitano come valanghe. Il  mosaico di Robecchi si compone nelle indagini con perfetta simmetria; le vite dei personaggi – completamente  sbilenche – compongono l’armonia asimmetrica di un romanzo che basta a se stesso. Quando dall’asimmetria di genera amore.

“Una piccola questione di cuore” di Alessandro Robecchi, ed. Sellerio

 

 

Clara ha delle bellissime scarpe blu con le quali gioca, balla e si arrampica sugli alberi. Un giorno la sua mamma decide di buttarle, una delle due scarpette blu si è rotta. La scarpetta rimasta scompagnata non si capacita di questa separazione: erano in due, sono sempre state in due, inseparabili nei mille giochi che hanno fatto insieme. Il viaggio della scarpetta solitaria è tortuoso e denso di pericoli, fino a che… La piccola scarpa di bambina può trovare una nuova compagna per un viaggio nuovo, inimmaginabile e meraviglioso. Quando l’asimmetria è un nuovo futuro di speranza.

“Inseparabili” di Mar Pavón e Maria Girón, ed. Fatatrac

 

18 luglio 1976: Nadia Comaneci, una giovane ragazza rumena, per prima nel mondo esegue l’esercizio perfetto alle parallele asimmetriche. Il tabellone non prevede l’esercizio perfetto, non è possibile darle il  10 e nello stupore generale viene visualizzato il punteggio 1.00. Nadia ha rappresentato la perfezione assoluta mai raggiunta prima, il primo meritatissimo 10.00. Ormai adulta, racconta la sua storia in questa lettera, una storia di sacrifici e forza di volontà, di coraggio per sfuggire al regime, di tenacia nell’inseguire il sogno della vita, quel sogno che dà speranza e rinforza l’anima. Un invito a seguire la propria strada e i propri desideri, con la fatica e la determinazione a colmare quella distanza tra le due parallele: una distanza di poco più di un metro, in realtà, ma per saltare dall’una all’altra serve ogni singolo respiro che ha portato fin là. La perfezione dell’asimmetria.

“Lettera a una giovane ginnasta” di Nadia Comaneci, ed. il Saggiatore