Dopo l’esordio, a dicembre 2021 a Parigi, la collezione Chanel Métiers d’art 21-22 è approdata a Firenze, luogo in cui maestranze e artigiani trovano la loro massima espressione. Per la replica della sfilata, è stato scelto uno dei cuori pulsanti della città, la Stazione Leopolda, storica stazione ferroviaria della prima metà dell’Ottocento, che ha accolto più di 1070 ospiti, tra cui molte star e amiche della maison: dalla regista Sofia Coppola alle attrici italiane Coco Rebecca Edogamhe, Linda Caridi, Fotini Peluso, Alma Noce e Caterina De Angelis. Oltre alle immancabili Chanel Ambassador, Penélope Cruz (madrina d’eccezione del fashion show), Caroline de Maigret e Angèle. Ma non solo. Oltreché sul parterre, occhi puntati anche sulla collezione, gli accessori e i capi perfezionati, sotto la guida di Virginie Viard, con minuzia dagli undici Métiers di Chanel, con tutti i loro magnifici elementi distintivi: i ricami della maison Lesage e di atelier Montex, le piume di Lemarié, le calzature di Massaro, i plissé di Lognon, i cappelli della maison Michel e l’oreficeria Goossens.

La collezione, che è in vendita dall’8 giugno 2022 nelle boutique italiane e dal 9 giugno 2022 in tutto il mondo, è stata presentata all’interno di uno spazio bianco con pareti ricoperte di tende plissettate e camelie, fiore emblematico di Coco, realizzato per l’occasione in una versione oversize dalla maison Lemarié.
Ad anticipare la replica della sfilata Métiers d’art, inoltre, altre due importanti iniziative intraprese dalla maison: una masterclass, che ha visto protagonisti circa 240 studenti invitati alla Camera di commercio di Firenze per assistere ad una lezione a cura di Bruno Pavlovsky, presidente delle attività moda di Chanel e presidente di Chanel sas, a cui hanno presenziato anche le celeb invitate alla sfilata. E, infine, l’annuncio della nuova partnership siglata tra Chanel e il Politecnico di Milano.
“Questo accordo rappresenta una risposta a diverse grandi sfide per Chanel. L’obiettivo è quello di fare leva sulle competenze del Politecnico per sviluppare nuovi modelli che tengano conto dei rapidi e profondi cambiamenti nelle attività manifatturiere del mondo del lusso, oltre a sostenere e accelerare l’innovazione, la ricerca e lo sviluppo di materiali e processi produttivi più sostenibili nei settori essenziali per l’attività del brand”, spiega la maison di rue Cambon.