C’è una cosa che da sempre definisce la nostra società ed è la musica. Negli ultimi settant’anni, poi, la parte che le canzoni si sono ritagliate è sempre più centrale. Il rapporto che si crea tra un brano e chi lo ascolta è personale, un legame intimo e affettivo fatto di ricordi, sensazioni, emozioni, ma la cosa che lo rende unico è la sua capacità di moltiplicarsi dal privato al collettivo, coinvolgendo tutti quelli per cui quella canzone ha un significato, fino a dar vita a una rete infinita di esperienze, diverse, ma analoghe.

La canzone come rituale collettivo e come memoria generazionale condivisa, perché ogni generazione conserva gelosamente le proprie. E se è vero che la società tende sempre più all’individualismo, il ruolo della musica come aggregatore rimane e rimane anche il luogo che più di tutti sublima il rapporto tra l’individuo e la canzone e cioè la discoteca. Luogo di condivisione, in cui le casse che sparano musica a tutto volume toccano le viscere, raggiungendo l’onirico e l’ancestrale, capace a suo volta di generare storie, immaginari e miti.

 

 

Da questa idea nasce la collaborazione tra Aspesi e Ciao Discoteca Italiana. In occasione dell’Eurovision 2022, il brand che per la prima volta ha proposto il piumino in una versione urbane il collettivo nato nel 2017 con base a Torino, che crede nelle sale da ballo libere, nella dialettica della lotta di classe, nella borghesia illuminata e nella diffusione della cultura pop oltre alla convinzione che il linguaggio trovi la sua massima espressione quando collettivamente condiviso, presentano la capsule collection di t-shirt e manifesti in edizione limitata, disponibile nello store Aspesi di Torino e su aspesi.it.

Lo sviluppo segue quello di una collana di saggistica, rifacendosi a diversi stili editoriali degli anni ’60 e ’70, in cui ogni volume/artwork ha un suo titolo e argomento e affronta, analizzandolo, uno specifico lato della questione.