Considerata una delle artiste più influenti del nuovo secolo, Tania Bruguera coniuga il verbo dell’arte all’impegno socio-politico, cercando di restituire al pubblico l’immagine della realtà contemporanea.

Nata e cresciuta nella stretta e spigolosa realtà cubana de L’Avana, la Bruguera si avvicina all’arte con alcune opere di Ana Mendieta (artista cubana scomparsa nel 1985), condividendone la necessità di mostrare temi sconosciuti al di fuori della nazione: l’emigrazione, l’esilio, la memoria collettiva e la manipolazione della storia, la censura ed il linguaggio artistico. In particolare, saranno questi ultimi i principali strumenti dei quali si servirà per mostrare le complessità del suo Paese estendendo, però, i motivi ad ogni stato, rivelando quanto i soprusi parlino una lingua universale.

Il linguaggio artistico di Tania Bruguera non è solo astratto, ma pratico, raccolto in un piccolo vocabolario proprio dell’artista, dal quale attingere per comprendere a pieno le opere. “Artivism, Est-Etica, Commune-idad, Arte de Conducta” sono i termini protagonisti di ogni performance, la firma d’autore apposta in basso a destra in un dipinto animato.

 

Tania Bruguera, “Donde tus ideas se convierten en acciones civicas (100 horas de lectura de Los Origines del Totalitarismo)”, 2015-2021, performance e installazione, courtesy the artist, ph. Lorenzo Palmieri.

 

Tania Bruguera, “Tabla de salvación”, 1994, marmo, legno, cotone, courtesy the artist, ph. Claudia Capelli.

ARTIVISM
Artivismo è una parola coniata prima del suo arrivo, ma che l’artista cubana reinterpreta per indicare un progetto che non è né arte, né attivismo, bensì l’unione di entrambi in un’unica definizione: l’arte come agente attivo del mutamento sociale. La riscoperta dell’artivismo è la possibilità di individuare nuove strategie nella denuncia sociale che siano più efficaci di quelle usate fino ad ora. L’attivismo tradizionale consiste nel replicare ciò che in passato ha funzionato e di riproporlo ancora. Ma chi è al potere già le conosce e ha imparato a contrastare queste forme di attivismo. Ecco allora l’artivismo, che si serve dell’arte e della sua capacità di adattarsi e sorprendere, non può essere anticipata, perché imprevedibile, in quanto ogni volta nuova.

EST-ETICA
Un concetto più che un termine, nato nel 2012 quando la storica dell’arte Claire Bishop chiese alla Bruguera dove fosse l’estetica nella sua arte. La a risposta dell’artista fu semplicemente la creazione del neologismo est-etica, che in spagnolo come in italiano, possiede al suo interno la parola etica. L’estetica non ha più solo il compito di allietare lo sguardo, ma di educarlo, di istruirlo ad un comportamento etico che risponda ai dogmi sociali. In questo termine convive l’io privato e l’io pubblico di ognuno, mostrando come l’agire sociale regali libertà all’io privato.

COMMUNE-IDAD
In ogni opera dell’artista esiste un coinvolgimento capace di abbattere barriere linguistiche e territoriali, creando una comunità ed un’appartenenza che supera lo stato fisico. In questa capacità risiede la ‘Commune-idad: tutto è di tutti, specificando che la memoria storica appartiene non a uno ma a molti, anche chi si nasconde dietro all’imperativo politico, in realtà ricorda ed è ricordato e per questo appartiene agli altri.

ARTE DE CONDUCTA
Propriamente Arte del comportamento, è un termine coniato dalla Bruguera nel 1999 per spiegare un’arte che utilizza il comportamento umano. Con le performance, l’artista sfida gli osservatori a diventare cittadini attivi, ma ancor prima li invita a prendere parte all’opera diventando loro stessi il completamento di questa. L’artista provoca una reazione nel pubblico, che, ignaro, impara a conoscersi. L’arte de conducta allora non è altro che una prova sociale volta ad individuare possibili scenari futuri.