Privilegiando un punto di vista dichiaratamente femminile, Iva Lulashi, pittrice nata a Tirana nel 1988, diplomata all’Accademia di Belle Arti di Venezia e con base a Milano, punta tutta la sua attenzione sul corpo – quello femminile, per l’appunto – e sull’erotismo e il desiderio. Nelle suoi quadri i confini sono fluidi, le sfere del politico, del sociale e della vita vissuta si mescolano, così come il passato e il presente, grazie soprattutto alle immagini da cui spesso parte per dipingere, frame di video che cerca navigando nel flusso continuo e ininterrotto del web.

“Li ho persi tutti”, 2018, olio su tela. opening, “È invisibile e non si sente l’odore”, 2016, olio su tela.

Oggi, Iva Lulashi si concentra soprattutto sulla forza seduttrice dell’erotico, ma prima di arrivare qui ha ripercorso le tracce della storia albanese, vissuta solo in parte, dando vita a opere che attingono dai filmati della propaganda comunista mixati a scene di sesso. Opere che, esposte nel 2018 a Milano, in una collettiva di artisti albanesi e poco dopo nella sua prima mostra personale alla Prometeo Gallery, combattono una battaglia etica e politica contro gli stereotipi culturali e visivi dominanti e mirano a scardinare il controllo che il potere esercita sulle vite degli individui.

Senza titolo, 2018, olio su tela.

A ospitare i suoi dipinti più recenti, tutti inediti, è il comune di Vernazza, nelle Cinque Terre, con la personale “Libere e desideranti”, dall’8 agosto fino al 30 settembre 2021. La monografica avrà nel settecentesco Oratorio dei Disciplinati di Santa Caterina di Corniglia, località in cui la Lulashi ha passato qualche tempo, ed è nata da un’idea di Giuseppe Iannaccone con l’intento di: “Porre l’attenzione su questi territori, perché possano diventare un punto di riferimento per la giovane arte italiana”.